martedì 24 maggio 2016

SIATE IL MEGLIO!


CARO GIORNALINO...


Al nostro primo incontro
eravamo un po' emozionati,
ma poi col tempo ci siamo abituati.
Con gli amici abbiamo giocato
e i testi abbiamo creato.
Ma questo non è tutto:
tante gite abbiamo fatto!
Tutto il nostro lavoro abbiamo pubblicato
in un giornalino tanto curato.
La nostra avventura è giunta al termine,
ma nel cuore ci rimarrà per sempre!

                               Aldo D' Aniello e Roberto Capasso

CARI REDATTORI...


siamo giunti alla fine di questa bellissima avventura!
Certamente è stato un percorso ricco di stimoli e perché no anche divertente, un'esperienza davvero significativa che vi ha reso più sicuri e competenti e soprattutto vi ha dato l' opportunità di vivere la scuola come occasione formativa e di crescita umana, oltre che culturale. 
Siete stati proprio bravi!
Avete partecipato al progetto con vivo entusiasmo ed impegno costante, con la voglia di imparare sempre più cose nuove.
Vi siete cimentati nello scrivere tanti articoli che danno la misura  del fermento della vita scolastica nella nostra scuola. 
Noi insegnanti siamo fiere di voi e vi ringraziamo per averci  reso partecipi delle vostre idee, dei vostri pensieri, delle vostre emozioni. 
E' stato davvero bello!
Questo è il nostro augurio...

SIATE IL MEGLIO

Se non potete essere un pino

sulla vetta del monte

siate un cespuglio nella valle,

ma siate il miglior piccolo cespuglio
sulla sponda del ruscello.

Siate un cespuglio

se non potete essere un albero.

Se non potete essere una via maestra,

siate un sentiero.

Se non potete essere il sole

siate una stella,
non con la mole vincete o fallite.



Siate il meglio di qualunque cosa siate.

Cercate ardentemente di scoprire

a che cosa siete chiamati,

e poi mettetevi a farlo appassionatamente.


                                  Martin Luther King















"Sii il meglio di qualunque cosa tu possa 


essere”, 

trova il tuo sentiero e sii sempre fiero di ciò che

 sei.

mercoledì 4 maggio 2016

FESTA DELLA GIOIA

"FESTA DEI POPOLI"

LA FESTA DELLA GIOIA


Oggi giornata all'insegna della gioia!
Grande manifestazione piena di sole, di colori e di parole di pace,  di fratellanza e di solidarietà a conclusione del progetto "CON TUTTI I COLORI DEL MONDO" al fine di ampliare e arricchire il pensiero interculturale.






La Direttrice ha aperto la manifestazione ringraziando tutti i presenti e ribadendo il valore della diversità intesa come ricchezza, come rifiuto della paura e del pregiudizio, come abbattimento di ogni barriera, per imparare a  stare insieme senza distinzioni, in piena armonia, liberi da tensioni e conflitti. 



                             

Numerosi sono stati gli interventi.
Significativa la partecipazione del vescovo della Diocesi di Aversa e dell'Imam della Comunità islamica di San Marcellino che insieme hanno riaffermato il "sì" alla PACE, al DIALOGO, alla cultura dell'ACCOGLIENZA E DELL' INTEGRAZIONE. 








Bravi i nostri alunni che, nonostante l'emozione, sono saliti sul palco con disinvoltura, esternando  tutta la loro gioia, cantando, ballando e recitando poesie da loro scritte.







                           




Una giornata piena di emozioni  che si è conclusa con il lavoro dei "nostri giornalisti in erba" che, nonostante la stanchezza, nel pomeriggio, dopo aver fatto delle riflessioni sull'esperienza vissuta, hanno realizzato una mappa e hanno abbozzato un articolo da inserire nel prossimo numero del giornalino. 

                 BUON LAVORO REDATTORI! 











mercoledì 20 aprile 2016

UN VIAGGIO TRISTE

PAPA  FRANCESCO A LESBO: "I PROFUGHI NON SONO NUMERI ,MA PERSONE"



-È un viaggio un po’ diverso dagli altri. Nei viaggi apostolici noi andiamo a fare tante cose, a vedere la gente, a parlare, c’è anche la gioia dell’incontro. Questo è un viaggio segnato della tristezza. E questo è importante: è un viaggio triste-, dice Francesco sul volo che lo porta a Lesbo per incontrare i profughi e la gente dell’isola. Il viaggio lampo del Papa a Lesbo è iniziato sabato mattina 16 Aprile e si è concluso nel pomeriggio con il rientro di Bergoglio a Roma.
Sullo stesso aereo, anche 12 profughi, ritenuti tra i più vulnerabili, che il Pontefice ha chiesto di portare con sé in Vaticano.


Papa Francesco a Lesbo

IL DISCORSO DI PAPA FRANCESCO AI MIGRANTI



Cari fratelli e sorelle,
oggi ho voluto stare con voi. Voglio dirvi che non siete soli. In questi mesi e settimane, avete patito molte sofferenze nella vostra ricerca di una vita migliore. Molti di voi si sono sentiti costretti a fuggire da situazioni di conflitto e di persecuzione, soprattutto per i vostri figli, per i vostri piccoli. Avete fatto grandi sacrifici per le vostre famiglie. Conoscete il dolore di aver lasciato dietro di voi tutto ciò che vi era caro e – quel che è forse più difficile – senza sapere che cosa il futuro avrebbe portato con sé. Anche molti altri, come voi, si trovano in campi di rifugio o in città, nell’attesa, sperando di costruire una nuova vita in questo continente.
Sono venuto qui con i miei fratelli, il Patriarca Bartolomeo e l’Arcivescovo Ieronymos, semplicemente per stare con voi e per ascoltare le vostre storie. Siamo venuti per richiamare l’attenzione del mondo su questa grave crisi umanitaria e per implorarne la risoluzione. Come uomini di fede, desideriamo unire le nostre voci per parlare apertamente a nome vostro. Speriamo che il mondo si faccia attento a queste situazioni di bisogno tragico e veramente disperato, e risponda in modo degno della nostra comune umanità.
Dio ha creato il genere umano perché formi una sola famiglia; quando qualche nostro fratello o sorella soffre, tutti noi ne siamo toccati. Tutti sappiamo per esperienza quanto è facile per alcune persone ignorare le sofferenze degli altri e persino sfruttarne la vulnerabilità. Ma sappiamo anche che queste crisi possono far emergere il meglio di noi. Lo avete visto in voi stessi e nel popolo greco, che ha generosamente risposto ai vostri bisogni pur in mezzo alle sue stesse difficoltà. Lo avete visto anche nelle molte persone, specialmente giovani provenienti da tutta l’Europa e dal mondo, che sono venute per aiutarvi. Sì, moltissimo resta ancora da fare. Ma ringraziamo Dio che nelle nostre sofferenze non ci lascia mai soli. C’è sempre qualcuno che può tendere la mano e aiutarci.
Questo è il messaggio che oggi desidero lasciarvi: non perdete la speranza! Il più grande dono che possiamo offrirci a vicenda è l’amore: uno sguardo misericordioso, la premura di ascoltarci e comprenderci, una parola di incoraggiamento, una preghiera. Possiate condividere questo dono gli uni con gli altri. Noi cristiani amiamo narrare l’episodio del Buon Samaritano, uno straniero che vide un uomo nel bisogno e immediatamente si fermò per soccorrerlo. Per noi è una parabola che si riferisce alla misericordia di Dio, la quale si rivolge a tutti. Lui è il Misericordioso. È anche un appello a mostrare quella stessa misericordia a coloro che si trovano nel bisogno. Possano tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle in questo continente, come il Buon Samaritano, venirvi in aiuto in quello spirito di fraternità, solidarietà e rispetto per la dignità umana, che ha contraddistinto la sua lunga storia.
Cari fratelli e sorelle, Dio benedica tutti voi, in modo speciale i vostri bambini, gli anziani e coloro che soffrono nel corpo e nello spirito. Vi abbraccio tutti con affetto. Su di voi e su chi vi accompagna invoco i doni divini di fortezza e di pace.


Oggi i redattori del giornalino hanno letto le notizie relative al viaggio del Papa a Lesbo;hanno discusso sulle stragi dei migranti in mare e riflettuto sui valori dell'accoglienza e dell'integrazione;hanno realizzato una mappa delle idee e prodotto un testo da inserire nel prossimo numero del giornalino.


Alcuni utilizzando come modello la poesia "Senza valigia"si sono cimentati nella produzione ti un testo poetico.  

SENZA VALIGIA

Non ha neanche una valigia,
scappa via da fame e guerra,
vita dura,brutta e grigia
gli riserva la sua terra.
Così dentro ad un barcone,
prende il mare e scappa via,
dentro il cuore un'emozione,
paura,speranza e nostalgia.
Quando arriva (e non è detto)
cosa trova che lo attende?
Anche qui poco rispetto,
diffidenza e amore niente.
Prova a star dalla sua parte,
prova a vivere in disparte.
Cosa senti, come stai?
Se lo provi capirai!
Prendi allora la sua mano
pur se viene da lontano,
è un fratello e mi par giusto
che nel mondo trovi un posto.


































lunedì 18 aprile 2016

MISTERIOSO EGITTO

ALLA SCOPERTA DELL'ANTICO EGITTO


Gli alunni di quarta, il giorno 13 Aprile, si sono recati in visita guidata a Pollena, per partecipare a un laboratorio sulla civiltà degli antichi Egizi, organizzato dall'associazione "Scopriamo la nostra Terra" di Margherita Tschantret, specializzata in percorsi culturali-ludico-didattici per le scuole.  


 ECCO LE FOTO DELLA NOSTRA   BELLISSIMA ESPERIENZA!


















































































CARTIGLIO










Testo collettivo

Il giorno 12 aprile 2016 ci siamo recati presso l’agriturismo “La Vigna” a Pollena dove l’Associazione “Scopriamo la Nostra Terra” ha organizzato un percorso didattico su una civiltà misteriosa che abbiamo studiato con vero interesse: la civiltà degli antichi Egizi.
Appena arrivati ci ha accolto, non solo il verde degli ulivi, il profumo intenso dei fiori di campo e un sole radioso di primavera, ma anche un’archeologa vestita da Cleopatra, un’antica regina egizia, che ci ha sorriso con simpatia e poi ci ha condotto in un grande salone per il primo laboratorio.
Ci siamo accomodati intorno a dei tavoli e l’operatrice didattica ci ha proposto di realizzare la maschera funeraria di Tutankhamon, il famosissimo faraone bambino, la cui tomba fu trovata nel 1922 dall’ archeologo Howard Carter nella Valle dei Re.
Sotto l’occhio protettivo di Horus abbiamo colorato il nemes, il copricapo del faraone, con strisce alternate blu e oro, abbiamo poi realizzato il collare con lapislazzuli, quarzo e feldspato verde; con l’argilla abbiamo costruito l’ankh cioè la chiave della vita che è un antico simbolo egizio.
I nostri compagni, Lorenzo e Giada, si sono dedicati alla realizzazione di una piccola mummia fatta con carta di giornale e avvolta in bende di lino.
Dopo averla completata, Lorenzo la cullava come fosse un bambino. Era davvero divertente!!!
Dopo aver realizzato questi manufatti così preziosi, ci siamo spostati nel laboratorio accanto dove ci hanno offerto una fetta di pizza calda e saporita. Mentre la gustavamo, l’operatrice didattica ci ha parlato dell’alimentazione degli antichi Egizi, che si cibavano di pane, verdura, frutta, legumi e cereali. Erano davvero dei buongustai! La bevanda più diffusa era la birra d’orzo, il vino invece, e così anche la carne, erano consumati solo dai ricchi.
Su un tavolo imbandito in modo sfarzoso c’ erano tutti i cibi in bella mostra; il pane azzimo ha suscitato la nostra attenzione perché era diviso in tanti pezzettini coperti da ricotta e miele. Una vera bontà!

In seguito ci attendeva un laboratorio all’ aperto dove una linguista  ci ha illustrato i geroglifici, questi antichi segni  che furono decifrati dal francese Francois Champollion grazie a una stele di granito nera sulla quale era scritto un testo in tre differenti caratteri:la stele di Rosetta. Con pennelli   e colori abbiamo realizzato il cartiglio cioè un elemento decorativo con il nostro nome scritto con i geroglifici.
Ci siamo poi seduti su un tappeto d’erba dove l’operatrice didattica ci ha mostrato i capi d’abbigliamento degli antichi egizi; Giada e un alunno della quarta A hanno indossato le vesti del faraone e della regina. Erano davvero regali!
Ci è stato poi spiegato che questo antico popolo usava truccarsi per proteggersi dal sole e dalle irritazioni causate dal clima asciutto e dalla sabbia; l’operatrice ci ha chiesto se anche noi volevamo seguire il loro esempio.
Con grande entusiasmo abbiamo acconsentito e  i due operatori ci hanno trasformato in egizi per un giorno: i nostri occhi erano coperti da polvere verde ( malachite ) e da matita nera ( galena ).
Ci siamo divertiti tanto!
La maestra Raffaella ci ha scattato delle foto e la maestra Annalisa ci ha proposto di danzare come questo popolo che amava tanto la musica.
Il nostro tuffo nel passato ci ha permesso di arricchire le nostre conoscenze e di accrescere l’ interesse  per una delle più antiche civiltà.

                     NOI  DI 4° B VIALE EUROPA